Via Selvatica

Un progetto curato da Matteo Caccia

Gli scrittori non hanno il monopolio sulle storie, e le vite straordinarie sono ovunque. Abbiamo scelto di celebrarle tramite le vicende di uomini e donne straordinari, imprese che a uno sguardo superficiale potrebbero apparire quasi folli, ma in realtà accomunate dalla passione: la via selvatica, appunto, non “selvaggia” nel senso di estranea all’umanità ma piuttosto ancestrale, primigenia. Le storie che abbiamo raccolto in questo progetto curato da Matteo Caccia stanno al confine tra due mondi, là dove la natura è domata, regimentata, in ultimo accresciuta, grazie al contributo dell’uomo.

I protagonisti

12 settembre: Andrea Loreni, Funambolo da grandi altezze Tenere a bada la paura
Camminare su un cavo a diversi metri da terra per stare vicino alla parte più sincera di noi, quella meno conosciuta, meno addomesticata.
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12 ottobre: Paolo Pejrone, Paesaggista La natura si riprende gli spazi 
Portare a casa la natura e lasciare alla natura la nostra casa. Perché non possiamo fare a meno di costruire giardini e addobbare terrazzi, per tenerci vicino il mondo vegetale.
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12 novembre: Mauro Berruto, Allenatore sportivo Allenare la mente
Se è vero che usiamo solo una piccola parte del potenziale della nostra mente è vero anche che il segreto è imparare a metterla al nostro servizio e non disperdere quelle energie che il nostro corpo potrebbe sfruttare.
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12 dicembre: Ana Roš, Chef Prime materie prime 
La coltivazione, la raccolta, l’allevamento e la trasformazione. Come la maestria di una grande chef addomestica le materie prime sulla tavola.
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12 gennaio: Emilio Previtali, Esploratore Il lato nascosto e selvaggio di ognuno
Dal Nanga Parbat alle colline dietro casa. Esplorare ha a che fare con il liberare l’istinto della scoperta.
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12 febbraio: Ambrogio Beccaria, Navigatore Burrasche e calme
In mezzo all’acqua e al vento. Navigare i mari del mondo rimanendo vicini alla parte più selvaggia di sé.
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12 marzo: Luca Mercalli, Meteorologo La furia e la dolcezza del clima
Siamo abituati a vivere in un unico costante microclima: riscaldato in inverno. Rinfrescato in estate. Ma il clima sta cambiando e ci obbligherà ad essere più onesti con noi e con lui.
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12 aprile: Mia Canestrini, Lupologa Il ritorno dei lupi
I lupi sono tornati, o forse non se ne sono mai andati. Ce ne siamo accorti quando noi uomini abbiamo iniziato a disinteressarcene lasciando liberi e intatti gli spazi che i lupi si sono ripresi.
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12 maggio: Federica Manzon, Scrittrice Il confine del domestico
La frontiera è il pezzo più selvatico del territorio che viviamo. Federica Manzon friulana, triestina d’adozione, raccontando Trieste, il mare e i boschi ci porta sul confine delle parole e delle cose.
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12 giugno: Tommy Kuti, Musicista La musica non addomesticata
Il Rap, la musica delle periferie, la voce di chi non aveva voce. Come le parole cesellate e incastonate in rime e versi liberano forze nuove in chi le ascolta.
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12 luglio: Franco Cardini, Storico Il territorio e la sua storia
La storia ci insegna qualcosa? La storia delle religioni ci racconta chi siamo? Addomesticare il passato per comprendere un presente che spesso ci sfugge.
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12 settembre: Stefano Bartezzaghi, Semiologo "Salvatico è chi si salva" (Leonardo da Vinci).
La lingua cresce in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all'energia che la origina.
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